Nuovi requisiti per la stabilità della rete elettrica
Perché nasce il CCI
L’Autorità per l’Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha pubblicato la delibera 385/2025/R/EEL il 5 agosto 2025 per migliorare la stabilità della rete elettrica. La normativa impone agli impianti fotovoltaici ed eolici con potenza pari o superiore a 100 kW connessi in media tensione di installare e mantenere un Controllore Centrale di Impianto (CCI) . La decisione nasce dopo episodi di sovrafrequenza e difficoltà nel gestire la crescente generazione distribuita .
Funzioni PF1, PF2, PF3
Il CCI deve garantire tre livelli di funzionalità: PF1, obbligatoria, consente lo scambio in tempo reale di misure e ordini di distacco tra produttore e distributore ; PF2, opzionale, permette a Terna o al distributore di regolare tensione e potenza ; PF3, facoltativa, abilita la partecipazione al Mercato di bilanciamento e ridispacciamento . La delibera distingue gli impianti in base alla potenza e alla data di connessione, stabilendo scadenze precise per l’adeguamento .
Scadenze, contributi e sanzioni
Per favorire l’adeguamento sono previsti contributi forfettari agli impianti sotto 1 MW: 10 000 euro se l’installazione del CCI avviene entro il 28 febbraio 2026, 7 500 euro fino a giugno 2026, 5 000 euro entro ottobre 2026 e 2 500 euro entro febbraio 2027 . Impianti tra 100 kW e 500 kW hanno contributi leggermente inferiori . Il mancato adeguamento comporta sanzioni: per i nuovi impianti la sospensione dell’iter di connessione; per quelli esistenti la sospensione dei pagamenti degli incentivi e, in ultima istanza, la disconnessione dalla rete . Un post sul blog può spiegare come operare l’aggiornamento, quali tecnici coinvolgere e come sfruttare i contributi prima delle scadenze.